Sono Charlie e sono Giovanni
“Le vignette di Charlie erano spesso non solo irriverenti, ma anche inopportune e fastidiose. Ed è per pubblicazioni così che esiste la libertà di stampa, non per RaiNews24″.
Questa affermazione fa parte di una lunga intervista/commento di Gianni Riotta proprio a RaiNews24 e riassume tutto il problema: che necessità vi sarebbe di libertà stampa se tutta l’informazione fosse piatta e monocorde? E’ proprio grazie ai giornali come Charlie Ebdo che possiamo dire che nella maggior parte dei paesi occidentali c’è libertà e, nell’ambito di questa, la libertà di stampa.
Ma la libertà è tale proprio perché di tutti.
Quando ho saputo che tra i vignettisti uccisi c’era Wolinski, sono andato a cercare i miei Linus degli anni ’80, per riguardare quelle geniali e irriverenti strisce, piene di tette al vento, del disegnatore ucciso. Mi sono reso conto che avevo sistemato questa rivista nella libreria tra le annate de L’Internazionale e del Manifesto mensile (1969/1970).
E’ indubbio che ci sia un filo rosso che va da Linus, al Male, a Frigidaire e poi alla satira francese fino a Charlie Ebdo, un filo che attraversa gli anni e nel quale molti di noi (io sicuramente) si riconoscono perché di sinistra. Ed è forse anche questo uno dei motivi della straordinaria partecipazione di solidarietà al giornale francese.
Ma dobbiamo riprometterci che altrettanta solidarietà ci sia anche e senza distinguo, nel caso in cui l’informazione colpita sia distante dal nostro pensiero.
Diversamente, che libertà sarebbe.
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